Editoriale 2021 febbraio – “Siamo al giro di boa”

Il Giornale dei Coordinatori AIFOS

IL GIORNALE DEI COORDINATORI AiFOS

A cura di Stefano Farina


Anno IV, numero 02 – febbraio 2021

EDITORIALE

Siamo al giro di boa

di STEFANO FARINA 

E dopo un anno siamo al primo giro di boa e, nella speranza che sia anche l’ultimo legato all’emergenza pandemica, voglio riflettere sulla situazione attuale dei cantieri, delle normative, della sicurezza.

Alcune premesse per meglio calarci nel tema: negli ultimi mesi del 2019, a livello di lavori pubblici, iniziava a farsi strada la riforma della normativa vigenti in materia di appalti, contemporaneamente da più parti arrivavano spinte (che magari andavano in direzioni differenti, ma che erano tutte nell’ottica di una
reale sburocratizzazione) anche per una revisione di alcuni aspetti del Titolo IV dell’Ottantuno.

Poi con fine febbraio è arrivato uno sconosciuto virus che ha avuto il sopravvento su tutto.

In generale la “macchina operativa” pubblica e privata non si è completamente fermata, ma, a parte qualche situazione e qualche eccellenza, i rallentamenti sono stati notevoli, anche se una discreta tenuta del sistema c’è stata.

Anche per quanto attiene alla sicurezza cantieri, pur in una frenetica ed a tratti caotica corsa a trovare soluzioni, si è evidenziata una tendenza alla collaborazione tra tutti i soggetti del sistema cantiere.

Committenti pubblici e privati, imprese, professionisti, lavoratori, tutti hanno lavorato al fine di un rispetto delle regole e riduzione del rischio del contagio.

Nonostante le troppe ordinanze (centinaia a livello regionale/provinciale), visti anche i protocolli emanati, i cantieri hanno piano piano ripreso la loro attività e sono proseguiti nel loro ordinario avanzare, leggermente appesantiti da regole necessarie di distanziamento, uso dpi, igienizzazioni e sanificazioni.
Poi l’estate ha portato ad una specie di libera tutti, che nella realtà dei protocolli non esisteva, ma in tanti casi era comunque presente. Il fronte dei “restii al rispetto delle regole” ha iniziato a formarsi e l’autunno ha portato ad una situazione nella quale erano presenti varie criticità.

Anno nuovo, vita nuova!!!

Partendo da alcune esperienze personali, ma anche dal confronto con tanti, tantissimi colleghi che operano in ambito locale e nazionale, la sensazione è che, con l’arrivo del nuovo anno, molto di quello che era stato fatto abbia iniziato a subire varie incrinature.

Molti Committenti si sono trovati in affanno per quanto attiene ai “costi covid” da riconoscere alle imprese (ormai i mesi sono tanti ed i costi stanno aumentando notevolmente), le ditte hanno subito i primi contraccolpi e tendono a riposizionare al primo posto i tempi di produzione rispetto a quelli della riduzione del contagio, i lavoratori sono sempre più insofferenti a regole che ritengono “vessatorie” e aumentano i casi di mancato rispetto delle regole stesse (uso mascherine, distanziamento, igienizzazione, …).

Viaggiando ed osservando quanto succede, mi capita di vedere sempre più spesso operai che, spostandosi con i furgoni aziendali, non utilizzano le mascherine, che scendono dai furgoni stessi ed accedono ai luoghi di lavoro o escono dagli stessi senza igienizzarsi le mani, autisti che scendono dai propri mezzi e non
puliscono volante, leve, pulsanti, maniglie, ecc.

Dopo un anno un senso di distacco, quasi di rifiuto conscio od inconscio, si sta facendo strada, una esplicita rinuncia alla propria tutela, a quella dei propri colleghi e dei propri famigliari, giustificata come una libertà di scelta.

Ed in mezzo a tutto ciò?

In mezzo a tutto ciò abbiamo il Coordinatore con gli obblighi aggiuntivi che i Protocolli legati ai cantieri gli hanno attribuito, protocolli emanati in occasione della prima fase emergenziale e che tutt’ora non sono stati modificati nonostante sia palese la necessità di una loro revisione.

Protocolli che con il continuo altalenare tra zone gialle, arancioni e rosse, diventano di difficile applicazione: pensiamo ad un cantiere che parte con ristorazione esterna, poi dal sabato al lunedì c’è solo la possibilità di asporto e di conseguenza vi è la necessità di reperire in cantiere spazi refettorio, ma non tutti i cantieri hanno spazi adeguati per fare ciò, vi è poi la necessità (in capo al CSE) della turnazione dei lavoratori;

pensiamo alle problematiche legate a protocolli “locali” aggiuntivi che cambiano le regole tra un’area e l’altra (molte volte due cantieri simili in due regioni/provincie differenti hanno regole differenti);

pensiamo alle attestazioni che deve produrre il CSE in merito all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti.

Ma pensiamo anche quanto previsto per la provenienza da zone a rischio.

Anno nuovo, tutto come prima, anzi no!!!

La conclusione è purtroppo scontata e nell’ottica di un basso livello di ottimismo.

Le regole sono le stesse di un anno fa, la revisione delle norme nell’ottica della semplificazione si è (almeno sembra) arenata, si parla di Commissari per rilanciare le opere, ma forse basterebbe ridurre alcuni aspetti burocraticamente assurdi nella direzione di una reale semplificazione (basta pensare alla mole di documentazione necessaria per accedere ai vari bonus/superbonus, alla quantità documentale per la presentazione di una cila, una scia, …; ai tempi di approvazione di una pratica che a volte superano i 12-24 mesi e via dicendo), si parla di riduzione del rischio contagio covid, ma non si tiene conto di quanto abbiamo imparato (in positivo e negativo) negli ultimi 12 mesi e che potrebbe portare alla revisione dei protocolli in un’ottica di effettiva prevenzione del rischio contagio.

Nel frattempo, in attesa che qualcosa cambi, non possiamo che continuare a lavorare come prima, credendo, fermamente credendo, in quello che facciamo, senza scoraggiarci, senza demoralizzarci, senza deprimerci. Il coordinatore per la sicurezza non è il supereroe dei film catastrofici, il suo ruolo non è quello di “salvatore”, non è quello dello sceriffo, ma quello di un tecnico, di un professionista che, all’interno di un’organizzazione (il cantiere), svolge un ruolo ben definito.

Non sostituiamoci ai Committenti, ai datori di lavoro delle imprese, ai preposti.

Esercitiamo il nostro ruolo di Coordinatori ed in ambito “prevenzione rischio contagio COVID-19”, vigiliamo per conto del Committente (così come sta scritto nei protocolli) ed al Committente facciamo riferimento.

Solo così potremo dire di aver correttamente adempiuto a quanto ci è stato messo in “capo”.


Nel numero di febbraio, anche un richiamo alla Responsabilità dei Committenti

nell’ottica 110% e bonus fiscali, riflessione nella quale si evidenziava

il coinvolgimento (magari inconsapevole) del Committente stesso.

 

La responsabilità dei Committenti

Anche con i superbonus il Committente rimane responsabile di quanto succede in cantiere ai fini della sicurezza sul lavoro

Con l’arrivo del 110% e degli altri bonus fiscali il Committente sarà sempre più coinvolto, anche in maniera inconsapevole, negli aspetti legati alle sue responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro relativamente al proprio cantiere.

Proprio per migliorare la consapevolezza dei Committenti rispetto alle proprie responsabilità, nel 2019 il gruppo di lavoro “AiFOS Costruzioni” aveva elaborato un piccolo vademecum in materia che riteniamo possa risultare utile anche in ambito “bonus fiscali” e che vogliamo riproporre.