Editoriale 2022 giugno – “Una deriva preoccupante”

Il Giornale dei Coordinatori AIFOS

IL GIORNALE DEI COORDINATORI AiFOS

A cura di Stefano Farina


Anno V, numero 06 – giugno 2022

EDITORIALE

Una deriva preoccupante

di STEFANO FARINA 

Sembra passata un’eternità, ma da quanto sul numero di ottobre 2021 del giornale dei coordinatori è stato pubblicato l’editoriale INSICURI AL 110% sono trascorsi solamente otto mesi. Otto mesi intensi dove l’allarme che risuonava allora si è andato man mano amplificando e da poco più di un campanello ora è diventato una sirena.

Parlavamo di infortuni, di cantieri insicuri, di criticità negli apprestamenti, di penuria di materiali e già sembrava di essere pessimisti (è vero, a volte – vedendo quanto succede – il pessimismo diventa un sentimento dominante), poi – complici ulteriori fattori quali il blocco della cessione dei crediti, una guerra molto vicina che ha destabilizzato le altrettante molte certezze e fatto impennare dei prezzi che già erano alti (pensiamo anche solo ai carburanti che per la maggior parte dei cantieri sono la linfa che permette ai mezzi di muoversi, ma anche agli operai di arrivare in cantiere) ed allora ecco l’allarme e la difficoltà per molte imprese di poter correttamente gestire i cantieri.

Ed allora le difficoltà si autoalimentano, i costi aumentano, il credito diminuisce, la necessità di terminare i lavori per rientrare nei tempi previsti da varie scadenze diventa un imperativo, gli aspetti burocratici la fanno da padrone e la salute e sicurezza dei lavoratori risultano essere l’ultimo pensiero di tutta la filiera (salvo quando poi succede qualcosa).

Ed ora, quasi come un mantra o per meglio dire un ulteriore scalino (o forse una parete da scalare) arriva il PNRR con i tempi ristrettissimi delle progettazioni, i tempi ristretti per partire con i cantieri, i tempi certi (almeno sulla carta) per completarli ed anche in questo ambito la salute e sicurezza dei lavoratori rischiano di passare in secondo (terzo, quarto, quinto, …) piano.

Ed è da queste riflessioni che sono partito per contattare gli autori degli articoli di questo numero. Articoli che ci portano nel mondo degli appalti, delle difficoltà delle imprese, della necessità di ridurre la burocrazia: dal punto di vista burocratico attivare un cantiere di poche migliaia di euro comporta gli stessi adempimenti di cantieri molto più complessi, fare un “tiro” con un’autogru a volte è equiparato alla realizzazione di un’intera opera, partecipare ad un appalto pubblico diventa sempre più complesso e per le piccole e sane realtà imprenditoriali i “muri” diventano invalicabili e via dicendo.

E in tutto questo il rischio è che la salute e sicurezza dei lavoratori diventi la Cenerentola, dove solo il Principe sul suo Cavallo Bianco (l’eroe del momento) può incidere e fare la differenza. Ma lo sappiamo le favole esistono solo sulla carta e la realtà ha meno fascino.

Ed allora penso sia giunta l’ora di rimboccarsi le maniche per cercare di cambiare, per eliminare certe distorsioni che premiano i più “furbi” a scapito dei più “corretti”, per evidenziare quanto di distorto esiste perché tacendo non si risolve nulla: ed alla fine sono i lavoratori, gli impresari onesti, i tecnici che eseguono correttamente il proprio lavoro, che ci rimettono.

Ed eccoci a questo numero, un numero dove troviamo un approfondimento della giornalista Floriana Bulfon sugli appalti (non proprio virtuosi), una riflessione della Presidente di Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni, sul tema della burocrazia, un’analisi di Andrea Basso (Presidente di ATE Ance Trento) sulla situazione attuale nel mondo delle costruzioni, un’intervista a Daniela Dal Col, Presidente di A.N.N.A. (Associazione Nazionale Noleggio Autogru, P.L.E. e Trasp. Eccezionali) sulle problematiche di applicazione di norme scritte per altri ambiti operativi ed in molti casi estese tout court anche al settore del nolo con operatore (nolo a caldo).

E nel frattempo? Nel frattempo, continuiamo a ripetere (anche in questo caso come se fosse un mantra), le regole basilari che devono essere rispettate e per qualcuno ogni volta sembra che siano novità appena scritte e indirizzate a rendere difficile il lavoro.

Ma non è così e lo vogliamo ricordare nella rubrica “C’era una volta…” con la pubblicazione di alcuni stralci del manuale della sicurezza ENEL del 1969, manuale nel quale si parla di sicurezza nell’uso di scale, sicurezza nell’utilizzo delle attrezzature, sicurezza in prossimità di linee elettriche e “novità” sicurezza in luoghi ove si presume vi sia la presenza di gas tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi.

Buona lettura.