Editoriale 2023 Febbraio – “È giunta l’ora”

Il Giornale dei Coordinatori AIFOS

IL GIORNALE DEI COORDINATORI AiFOS

A cura di Stefano Farina


Anno VI, numero 02 – febbraio 2023

EDITORIALE

 

È GIUNTA L’ORA

Il d-day si avvicina e le truppe di coordinatori sono in marcia. Qualcuno da tanto tempo, altri …vabbè che fretta c’è? Una riflessione di Stefano Farina, Consigliere nazionale AiFOS

di STEFANO FARINA 

 

È giunta l’ora, il 15 maggio si avvicina e con tale data anche l’aggiornamento della gran parte di coordinatori sicurezza cantieri deve essere completato.

Sembra un campo di battaglia, qualcuno da tempo si è organizzato ed ha vissuto la gioia di aggiornarsi su tematiche di suo interesse, approfondimenti tarati sulle proprie esigenze professionali, tempistiche che conciliassero l’attività lavorativa con quella formativa, modalità di fruizione che abbinassero la comodità della videoconferenza alla pragmaticità dell’aula.

Altri invece…

Sembra strano (ma non così tanto strano) si stanno or-ora risvegliando e scendendo metaforicamente in trincea: “40 ore? ma possibile che sia già arrivata la scadenza del quinquennio”, “nooo, non si può andare avanti così”, “altre 40 ore, ma so’ già tutto e poi ai corsi non si impara nulla”, “scusi mi hanno detto di chiederle se davvero devo rifare l’aggiornamento coordinatori, ma l’ho già fatto da poco” (poi ti manda le carte e sugli attestati leggi che il suo poco tempo è datato settembre-ottobre 2013), “ma perché l’aggioramento ex818 non vale come aggiornamento coordinatori?” e via dicendo.

È giunta l’ora, il 15 maggio 2023 è in arrivo e gli ordini, collegi, associazioni, enti, sono entrati in quello stato di preallerta che precede la battaglia. In realtà ordini, collegi, associazioni, enti, nel corso del quinquennio si erano dati da fare per organizzare moduli formativi sulle varie tematiche connesse alla sicurezza cantieri, ma non sempre la partecipazione era quella sperata e la “formazione continua” è rimasta, per molti professionisti, un concetto strano ed incomprensibile.

È giunta l’ora, mancano poche settimane al 15 maggio, e la battaglia ha inizio, corse per fare i corsi, ostacoli lavorativi da superare: “Ho cantieri attivi, non ho tutto questo tempo”, “sa il 110 mi fa lavorare da pazzi, ma se poi ho un problema a partecipare posso recuperare dopo il 15?”, “No dai non può essere vero che se non termino l’aggiornamento non posso esercitare il ruolo, ma scherziamo ho decine di cantieri attivi”, problemi logistici: “presenza o videoconferenza?” e vai di questo passo.

È giunta l’ora, gli ordini, collegi, associazioni, enti si chiedono: “riusciremo ad accontentare tutti entro il 15 maggio”, “corsi o seminari? I partecipanti vorrebbero il seminario, ma cumulando i crediti per RSPP al 100%”, e si sentono sotto attacco: “ma perchè il Collegio (o l’Ordine, o l’Ente) non mi tiene il conto delle ore di aggiornamento che ho fatto, mica dovrò pensarci io, queste cose non me le ricordo”, “ma io il corso lo voglio di massimo due ore alla settimana, tra le 17:30 e le 19:30, ma non il lunedì, non il martedì, non il venerdì, in videoconferenza sul cellulare, senza dover accendere la webcam, …”.

È giunta l’ora, gli ordini, collegi, associazioni, enti, hanno attivato la “sala di crisi” ed attivato tutte le risorse possibili ed immaginabili e come nell’immaginario collettivo più classico, hanno messo sul tavolo le loro mappe, i diagrammi, i calendari, gli strumenti di vecchie e nuove tecnologie. E le scelte diventano strategiche: “prenotiamo una sala corsi o una sala convegni?”, “Meglio Zoom, GoTo o Teams?”, “Organizziamo tutto noi o ci appoggiamo a società esterne?”, “Meglio fare un corso trasversale tra Ordini e Collegi o ognuno per sé?” E i docenti?

È giunta l’ora, già. È giunta l’ora e per molti è iniziato l’appostamento ai docenti: “quante ore mi faresti”, “quali argomenti mi proponi”, “secondo te meglio moduli da quattro o otto ore?”, “Secondo te le pratiche relative al 110% è un argomento che si può trattare?”, “Qualcosa sul PNRR, così almeno la formazione è attuale”, “noooo, non hai tempo in quelle date, ma io ho già fissato il calendario”, “Questa mattina ti ho mandato una mail con la richiesta di docenza e non hai ancora risposto”, “grazie dell’offerta, ma sei troppo caro, ho trovato un docente che costa un quarto rispetto a te, chiaro che non ha esperienza sul tema, ma tanto i partecipanti sanno già tutto”, …

È giunta l’ora e nelle “sale di crisi” le mail, le telefonate, le videochiamate, le call (fa più moderno) e le videocall (mica siamo boomer) si susseguono a ritmo frenetico. “Dobbiamo uscire con il calendario”, “abbiamo troppe richieste”, “non è che ci aggiungi 20 ore”, “a parità di costi di docenza mi faresti qualche modulo in più, sai non vogliamo gravare troppo sui partecipanti, poveretti fare 40 ore tutte assieme”, “conosci qualche docente che dobbiamo raddoppiare le ore”, …..

È giunta l’ora e il 15 maggio incombe, le strategie sono quasi concluse e poi, anche questa volta si partirà di corsa (o forse meglio dire di rincorsa) per concludere tutto entro il 15 maggio.

È giunta l’ora e il 15 maggio tutti (sottolineo tutti) i Committenti pubblici e privati chiederanno conto dei risultati ottenuti in materia di prevenzione degli infortuni (salute e sicurezza all’interno del cantiere) e vorranno capire la qualità del Coordinatore che hanno designato o che designeranno senza mettere al primo posto il mega ribasso di parcella che è stato proposto (ops mi ero perso in una strana chimera).

È giunta l’ora, di parlare di qualità, di apprendimento, di efficacia formativa, di adeguatezza, di incisività, di utilità, di risultati, ma purtroppo (e sottolineo purtroppo) per molti, anzi troppi, l’unico termine che interessa è “attestato” e tutto il resto è noia (un po’ come i corsi sulla sicurezza).

Naturalmente abbiamo scherzato…o forse no!!!